L’ A2A FA SOLDI A PALATE, MA A PAGARE SONO I BRESCIANI

UN’ OTTIMA ANNATA

Il progetto di bilancio di A2A sarà esaminato nel corso del consiglio di amministrazione del 20 marzo 2025.

Ma stando alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dall’ Amministratore Delegato Renato Mazzoncini,  si sa già che il 2024 passerà alla storia come un anno d’ oro.

L’Ebitda (cioè il margine reddituale che misura l’utile  di un’azienda prima degli interessi, delle imposte, delle tasse, ecc.)  ha raggiunto 2,33 miliardi di euro, in aumento del 18% rispetto al 2023: un risultato senza precedenti.

Gli investimenti hanno toccato quota 2,94 miliardi di euro.

L’ incremento della produzione da fonti rinnovabili è del +33% rispetto all’anno precedente.

Anche l’idroelettrico è cresciuto del 39% .

Nel corso dell’anno 2024 A2A ha completato l’acquisizione da e-distribuzione (Enel) del 90% del capitale sociale di Duereti, il veicolo societario a cui sono state conferite le attività di distribuzione di energia elettrica in alcuni comuni delle province di Milano e Brescia, per un totale di oltre 17mila km di rete, circa 800mila contatori e circa 9.500 cabine.

Questo, dopo aver mollato il meno remunerativo comparto del gas (si veda in proposito l’articolo dedicato all’ argomento, su questo blog; link postato a fondo pagina).

Il numero dei clienti quindi si è notevolmente ampliato. In aumento di 150mila unità la base degli utenti appunto nel segmento energy retail (energia elettrica).

Insomma, da qualunque parti lo si guardi, ci troviamo in presenza di un colosso industriale in continua e inquietante espansione.

SILENZI ELOQUENTI

Colpisce che finora, da parte del Centrosinistra di governo, così come da quello di lotta (centro sociale, i e le giovani dei FFF), a Brescia non si sia registrata alcuna reazione rispetto a questi dati.

Oltretutto, come noto, spetterebbe, in teoria, ai rappresentanti dei Comuni di Milano e Brescia nel CdA, svolgere un ruolo di indirizzo e di controllo. Eppure non giungono ad oggi notizie in merito.  

UN ATTIMO DI LUCIDITA’ DELL’ ULTRADESTRA

Paradossalmente invece sono stati due esponenti della Lega che, uscendo per un momento dal loop sicurezza che li ossessiona orma da mesi e riacquisendo un minimo di lucidità mentale, hanno lanciato un’ idea sociale non malvagia, peraltro senza insistere troppo. Che l’ A2A vada trattata con rispetto lo sanno anche loro.

Alessandro Verri, capogruppo della Lega a Palazzo Marino e  Fabio Rolfi, presidente commissione bilancio della Lega a Brescia, hanno dichiarato infatti: “Chiediamo che i Comuni di Milano e di Brescia utilizzino i dividendi per abbassare il costo delle bollette agli affittuari delle case popolari, soprattutto agli anziani e alle famiglie con Isee inferiore ai 10.000,00 euro”.

Ma chiusa questa breve parentesi, siamo sicuri che gli ultradestri torneranno ben presto a sprofondare nei loro incubi securitari.

PRIORITA’ E PRUDENZE DEI PROGRESSISTI

Ed a maggior ragione, allora, ci chiediamo: perché questa proposta o altre simili non sono partite subito da quello che dovrebbe essere lo “schieramento progressista” locale nelle sue varie declinazioni (istituzionali e movimentiste), bensì da esponenti dell’ ultradestra?  

Chissà.

Forse i Verdi Attivi di FFF sono rimasti affascinati dalla crescita che l’ A2A ha promosso nell’uso di “strumenti di finanza sostenibile, con la prima emissione obbligazionaria perpetua subordinata ibrida in formato ‘green’ e la sottoscrizione di finanziamenti ‘verdi’, tra cui il prestito ponte in pool da 600 milioni di euro per finanziare l’acquisizione degli asset relativi alla rete elettrica”?

Forse sono estasiati dal fatto che “nello scorso mese di gennaio il gruppo ha collocato l’European Green Bond inaugurale da 500 milioni e durata di 10 anni, il primo sul mercato in Europa, conforme al regolamento Eu 2023/2631”?

Sono queste le priorità che contano per loro?

Ed evidentemente anche per il centro sociale (l’altro spezzone movimentista della maggioranza in Loggia) la questione A2A non è  interessante .

La riservatezza del PD sulla destinazione dei dividendi è poi più che comprensibile. Se si pensa che, verso la fine del 2022, nella contesa per la successione a Del Bono, entrò in lizza finanche Giovanni Comboni, una storia personale tra politica e industria, di area democratica, certo, ma soprattutto vicepresidente di A2A e manager apicale in Ori Martin.

Fu solo per un soprassalto di consapevolezza che la scelta del candidato sindaco cadde poi su altri.  Ma se fosse passato Comboni, i Bresciani si sarebbero trovati l’ azienda a guidare direttamente la loro città, un po’ come i Genovesi ai tempi della repubblica marinara erano governati dagli uomini  del Banco di San Giorgio…

E’ ovvio quindi che la Giunta comunale stia molto cauta, in attesa di avere lumi sul da farsi da parte dei manager dell’ A2A stessa.   

Sulla vicenda della cessione della rete del gas da parte di A2A, si veda il seguente articolo pubblicato da “Brescia del Popolo”:

https://www.labresciadelpopolo.it/e-intanto-a2a-continua-a-farsi-gli-affari-suoi/

FRANCESCO ROVARICH