MAI ARRENDERSI ALL’ INDIFFERENZA
Esiste una Brescia che non dimentica, non resta indifferente alla tragedia che quotidianamente si svolge in Palestina a partire dai giorni immediatamente successivi al 7 ottobre 2023.
Esiste una Brescia che non dimentica, non resta indifferente neppure al fatto che a pochi chilometri di distanza dalla città, nella campagna intorno a Ghedi, sono collocate nella locale base militare decine di bombe nucleari sotto il diretto controllo delle forze armate degli USA, mentre incombe anche sull’ Europa intera, dove si avvia una folle corsa al riarmo, la tragedia della guerra.
Perciò “Potere al Popolo!” non poteva mancare a due importanti mobilitazioni tenutesi questo fine settimana.
PRESIDIO PER GAZA
Venerdì 4 aprile, presso l’Ospedale Città di Brescia, c’è stato infatti un nuovo presidio, promosso dall’ Associazione di Amicizia Italia-Palestina e dall’ associazione “Sanitari per Gaza”. Il terzo consecutivo dopo quelli che si erano svolti presso gli Spedali Civili e la Poliambulanza ed ai quali PaP aveva già partecipato con i suoi rappresentanti.

Nel contesto agghiacciante del tentativo di genocidio perpetrato da Israele, l’ennesimo atto di ferocia barbarica delle soldataglie vili e assassine che, quasi a sberleffo, si fregiano del nome di “Forze di Difesa Israeliane” (IDF), si era consumato proprio alla fine del mese scorso.

In una fossa comune nella zona di Rafah erano state infatti trovate quindici persone. Alcune con i polsi legati. Tutte sepolte nelle loro divise da medici della Mezzaluna Rossa, paramedici, membri della protezione civile palestinese di Gaza. E stavolta non si poteva neanche dire che i dati fossero del Ministero della Salute di Gaza. No, la denuncia era dell’Onu. Otto soccorritori Prcs (Mezza Luna Rossa palestinese), sei della Difesa Civile e 1 membro dello staff Onu erano stati ammazzati nelle loro uniformi. Alla guida dei propri veicoli chiaramente contrassegnati. In viaggio per salvare vite.

Quella che viene definita dai media “Guerra di Gaza”, per darle una parvenza dignitosa, in realtà, ha assunto fin dagli inizi, e continua ad avere, i caratteri di un ignobile massacro della popolazione civile inerme.
Una carneficina oltretutto militarmente inefficace, se l’ obiettivo era quello di debellare il “terrorismo palestinese”, dal momento che ad un anno e mezzo dall’ inizio dei massacri indiscriminati e dei bombardamenti a tappeto su Gaza le organizzazioni della resistenza armata palestinese sono ancora attive e tutt’altro che rassegnate ad arrendersi.
Era quindi importante continuare la mobilitazione in solidarietà con il popolo palestinese ed il personale sanitario di Gaza. E Brescia ancora una volta ha mandato un segnale in questo senso.

Perché Israele, guidata dal suo governo di sionisti fanatici, sta commettendo crimini di guerra e crimini contro l’umanità. La situazione si sta aggravando sempre di più. C’è una sorta di assedio medievale, non entra più nulla, neanche i generi alimentari e le persone, soprattutto i bambini, stanno morendo di fame. I decessi si contano a decine o a centinaia ogni giorno.

Il presidio ha costituito anche un’occasione per proseguire la diffusione della campagna di boicottaggio della multinazionale israeliana TEVA, leader nel settore dei generici, complice del tentativo di genocidio.
La scelta non violenta del boicottaggio è un modo attivo di non essere complici dell’ orrore in atto in Palestina.
Il presidio del 4 aprile a Brescia ha rappresentato dunque un importante momento per dimostrare solidarietà verso una causa umanitaria giusta e urgente. Ha contribuito anche a diffondere consapevolezza e promuovere un cambiamento positivo nella sensibilità della cittadinanza. E tutto ciò, malgrado la sordina messa sull’ iniziativa da parte dei maggiori organi di informazione a livello locale.
MOBILITAZIONE PACIFISTA A GHEDI
Il giorno successivo, la risposta del movimento pacifista all’Europa che investe miliardi nel riarmo è arrivata anche da Ghedi. All’insegna dello slogan «Fuori l’Italia dalla Nato, fuori la Nato dall’Italia», un ampio cartello di associazioni e partiti della sinistra extraparlamentare ha organizzato un presidio di protesta davanti ai cancelli dell’aerobase in occasione del 76° anniversario dell’Alleanza Atlantica.

«Mentre sono in corso, tra tensioni e difficoltà, trattative volte a fermare la guerra sul suolo ucraino – hanno ricordato gli organizzatori – i popoli europei, tra i quali il nostro, rigettano le provocazioni e i piani bellicisti promossi dai governi guerrafondai dell’Unione europea, che desiderano spingere a uno scontro aperto, e quindi alla guerra, contro la Federazione russa».

Ma in questo quadro generale terrificante tutto si tiene. La Nato oggi protegge il tentativo genocidio in corso contro la popolazione di Gaza. L’adesione dell’Italia a questa organizzazione militare significa sudditanza agli Stati Uniti e fondi per le spese militari. Tutto ciò mentre i servizi pubblici, l’apparato produttivo, l’ambiente sono al dissesto.

L’iniziativa di Ghedi, alla quale anche “Potere al Popolo!” ha preso parte, ha inteso quindi essere un momento di protesta. Ma ache di scambio di idee e proposte tra le realtà che si oppongono alla Nato, che trascina l’ Europa verso una Terza Guerra Mondiale.

REDAZIONE