“Un saluto a pugno chiuso a chi fa controinformazione!”
Si dice sempre che “in guerra la prima vittima è la verità”, riprendendo la massima del tragediografo greco Eschilo. Purtroppo, la prima vittima in guerra sono i poveri che sono mandati a combatterla, ma sicuramente subito dopo segue la verità.
Oggi viviamo in un’epoca di riacceso scontro internazionale, di divisione del mondo in blocchi geopolitici in competizione, di frammentazione del mercato globale. Il risultato è anche un veloce scivolamento verso una deriva bellicista.
L’imperialismo occidentale non conosce altra soluzione alla sua crisi che dichiarare una “guerra mondiale a pezzi” a qualsiasi realtà che non si allinei in tutto e per tutto ai suoi dettami. E noi viviamo immersi in uno dei paesi più importanti di questa filiera euroatlantica.
Per questo, ogni giorno siamo costretti a sorbirci la propaganda di regime, quella che vuole legittimare il suprematismo nostrano, i nazisti che combattono come nostri alleati in Ucraina, o le bombe sui bambini a Gaza.
È l’informazione bellica che ci vogliono propinare.
L’informazione che ci vuole far apparire come un’opportunità l’economia di guerra, il keynesismo militare, mentre i servizi pubblici continuano a essere tagliati sotto la scure dell’austerità della UE. Mentre i lavoratori già vivono una “economia di guerra” sui posti di lavoro, dove ne muoiono tre ogni giorno.
Contro tutto questo dobbiamo combattere. I mezzi non sono tanti, ma per questo qualsiasi iniziativa che decida di contrastare lo strapotere dei media asserviti a questa classe dirigente di prenditori e guerrafondai è benvenuta.
“Brescia del Popolo” è una di queste iniziative. Sono contenta di compagni che si impegnano nel garantire una reale controinformazione, e aiutano la crescita di un’organizzazione come “Potere al Popolo!”, che vuole essere la rappresentanza politica dei settori popolari vessati da questo modello iniquo.
Buon lavoro, dunque, a “Brescia del Popolo”, state facendo un ottimo lavoro, un lavoro per tutta la nostra comunità. Un saluto a pugno chiuso compagni!
MARTA COLLOT