Al Governo Meloni non è ancora bastato
Nei mesi scorsi c’ erano state ben due interrogazioni parlamentari, che chiedevano lumi su quanto accadeva all’ Aeroporto civile “Gabriele D’ Annunzio” di Montichiari-Brescia
Le due interrogazioni facevano seguito a diverse iniziative, promosse inizialmente dall’ Unione Sindacale di Base (USB) e culminate poi nella manifestazione contro la guerra di sabato 29 giugno 2024, indetta dall’ organizzazione “Donne in cammino per la pace”. Ad essa si erano uniti la stessa USB e diversi lavoratori dello scalo. La mobilitazione aveva avuto come obiettivo quello di denunciare i rischi elevati per la sicurezza dei lavoratori e delle popolazioni limitrofe derivanti dalle operazioni di carico e scarico di materiali bellici che si susseguivano al “D’ Annunzio”.
Ne avevamo ampiamente parlato sul questo blog:
https://www.labresciadelpopolo.it/oscuri-traffici-al-d-annunzio
https://www.labresciadelpopolo.it/brescia-e-la-guerra-che-si-avvicina
https://www.labresciadelpopolo.it/le-lotte-pagano
Ci eravamo illusi che qualcosa cambiasse, ma evidentemente ci sbagliavamo.
I voli camuffati continuano a prosperare
Purtroppo i voli militari travestiti da normali voli commerciali sono proseguiti e proseguono come se nulla fosse. Fervono infatti le attività di movimentazione di armi ed esplosivi che non si sa nè da dove vengono, nè per dove partono. Simili operazioni si svolgono oltretutto in un aeroporto civile, con l’utilizzo di carrelli elevatori (muletti), scarico di pallet-contenitori di armi dai camion, collocati nei piazzali e successivo carico sugli aeromobili.
Ricomincia la lotta
E’ chiaro che i lavoratori del “D’Annunzio” non ci stanno ad essere presi in giro.
Non intendono continuare a correre i pericoli mortali connessi al maneggiamento di “merci” come razzi, bombe, proiettili, ecc.. Non vogliono che l’aeroporto d Montichiari-Brescia possa correre il rischio diventare un obiettivo nel futuro conflitto mondiale che si avvicina a grandi passi, semplicemente perché non vogliono la guerra.
Hanno quindi chiesto un incontro alla Prefettura di Brescia, affinché venga fatta finalmente chiarezza su quanto sta succedendo.
E la mattina del 4 ottobre si sono dati appuntamento alle 10 presso lo scalo per rinnovare la loro protesta con una manfestazione in presidio.
Parole d’ ordine: “NO alle ARMI all’ aeroporto di Montichiari!”, “Fermiamo la guerra, ovunque essa sia!”, “Abbassare le armi- Aumentare i salari!”.
E ancora una volta hanno trovato al loro fianco le “Donne in cammino per la pace”.
“Potere al Popolo!” di Brescia e Provincia sostiene convintamente la protesta, che si inserisce a pieno titolo nell’ ambito delle iniziative che in tutta la penisola si sviluppano contro un Governo che poco a poco sta trascinando l’ Italia in guerra.
DARIO FILIPPINI