L’ ULTRADESTRA CON IL DENTE AVVELENATO
Che l’ultradestra bresciana non scherzi lo si era capito da un pezzo, dopo le elezioni comunali del maggio 2023 rivinte per la terza volta consecutiva dal Centrosinistra. In particolare il capo del Blocco reazionario finito all’opposizione in Loggia, Fabio Rolfi, mostra di avere il dente avvelenato. Si può comprenderne il risentimento. Per finanziare la sua personale mega-campagna elettorale durata quasi un anno ha dichiarato di averci (ri)messo di tasca propria € 106.524, oltre alle altre decine di migliaia fornitigli da numerosi esponenti del padronato bresciano più tosto. E si è ritrovato con un pugno di mosche in mano.
I SOGNI DELLA SINDACA
Al contrario della rivale Castelletti, su cui avevano puntato la maggior parte dell’imprenditoria locale e la macchina dei finanziamenti dei partiti del Centrosinistra. Lei così dapprima aveva potuto certificare di non aver sganciato un euro a livello personale ed oggi- diventata sindaca- può realizzare qualche suo sogno nel cassetto, che altrimenti le sarebbe stato impossibile soddisfare. In particolare ad uno teneva molto. Quello della presentazione, a metà ottobre 2024, dal palcoscenico del Teatro Borsoni, del “brand Brescia”, definito “un potentissimo asset a beneficio di tutti”. Ne avevamo a suo tempo parlato (in fondo all’ articolo il link di riferimento). In che cosa consista tale grande beneficio “lo si capirà meglio nel tempo”- ci viene assicurato. Più che altro, pare si tratti di un “nuovo storytelling”, uno strumento per una “nuova narrazione” di Brescia.
La Leonessa insomma trasformata in un marchio con un suo logo e una sua identità commerciale. Per renderla meglio riconoscibile in tutto il globo terracqueo, mostrandola “seducente e accattivante”. Andando nel concreto del mondo virtuale (diciamo così), è stato creato un font chiamato Brescia Sans, elaborato appositamente da un designer di grido, che tutti possono usare a piacimento scaricandolo da www.brescialatuacittaeuropea.com. Il Comune ha già provveduto a crearci una serie di slogan. Essi saranno oggetto di affissione campeggiando sui muri della città, nonché di decorazioni che abbelliranno Palazzo Loggia e alcune stazioni della metropolitana. Uno fra questi suona emblematico: “Si sogna in grande”.
DAL SOGNO ALL’ INCUBO IL PASSO E’ STATO BREVE
Ma il sogno si sta trasformando per la Sindaca in un incubo.
Dapprima è venuto fuori che la Giunta comunale, per realizzare la meravigliosa fantasia di Castelletti, ha avallato una spesa di € 139.000 con affidamento diretto finalizzato alla creazione del brand della città alla stessa società che ha curato la campagna elettorale della Sindaca. Tutto nella legalità, per carità, però tanto di cattivo gusto in effetti. Poi improvvisamente il Blocco reazionario ha scatenato il suo attacco riempiendo il 5 novembre 2024 alcune zone del capoluogo (a partire da viale della Bornata) di gigantesche affissioni esplicitamente razziste sfruttando il font messo a disposizione di tutti i cittadini e il logo del Comune.
UNO STILE INCONFONDIBILE
Lo stile è quello tipico dell’ ultradestra leghista e degli eredi del neofascismo del Movimento Sociale Italiano. Il motto della sindaca sognante “Brescia la tua città europea”, viene stravolto in “Brescia la tu città giargiana” in un cartellone. In altri si aggiungono insulti in bresciano.
Così il capo del Blocco reazionario all’opposizione in Loggia, Fabio Rolfi, si è tolto anche lui una bella soddisfazione. Sbeffeggia dal suo profilo social i “radical chic” che hanno preso molto male quello che lui giudica lo scherzo innocente di qualche “buontempone” e trova il razzismo che promana dalle scritte “simpatico ed efficace”. Si compiace anzi per l’ “obiettivo centrato!”. Addirittura dà lezioni di tolleranza e di civismo, ricordando che “la satira andrebbe accettata sempre, non solo quando colpisce gli avversari”.
Ovviamente, a proposito dell’ idea di tolleranza e di civismo dell’ ultradestra, è quasi superfluo notare che i manifesti sono stati affissi abusivamente su aree pubbliche e si è dovuto procedere alla loro rimozione per ripristinare la cartellonistica precedente. Le affissioni hanno utilizzato anche il logo del Comune, che però deve essere concesso e autorizzato. E’ chiaro che non finirà qui. La Sindaca si prepara alla vendetta annunciando indagini per individuare gli autori del “bel gesto” dal sapore vagamente dannunziano ed assicurando azioni legali a loro carico.
A occhio e croce, non è che dovrà andare a cercare lontano, le basterà guardarsi un po’ intorno nella sala del Consiglio Comunale in Loggia.
L’ intera vicenda, tuttavia, mostra plasticamente a nostro avviso lo squallore della attuale politica di Sistema nella città che fu definita Leonessa d’ Italia.
Link di rifermento per ricostruire l’ antecedente della vicenda: https://www.labresciadelpopolo.it/brescia-e-la-sindaca-sognante/
FILIPPO RONCHI