A Brescia un omicidio sul lavoro ogni 2 giorni , da Torbole Casaglia a Darfo Boario Terme . Operai che vengono uccisi con incidenti che le più semplici pratiche antinfortunistiche potrebbero evitare, pratiche che invece sono evitate per smania dì profitto.
Brescia sta riconquistando il triste primato che aveva nel passato: capitale italiana degli omicidi sul lavoro. Evidentemente il sistema produttivo bresciano, al di là della propaganda politica e imprenditoriale, sta degenerando nello sfruttamento e nella insicurezza per chi lavora.
Gravi sono le responsabilità istituzionali, dagli ispettorati, alla magistratura, alla politica locale, nell’ignorare e permettere il degrado del lavoro nel nome della libertà d’impresa.
Gravissime sono poi le responsabilità del Governo Meloni che, mentre commina anni di carcere ai poveri e a chi lotta, rifiuta la Legge di Iniziativa Popolare sugli Omicidi sul lavoro, presentata in Parlamento con una raccolta di firme sostenuta anche da “Potere al Popolo!”.
Il governo Meloni conferma di essere il governo dei peggiori padroni ed è intollerabile la sua complicità con gli omicidi sul lavoro.
Dolore e solidarietà per le famiglie degli operai uccisi. Rabbia e mobilitazione contro il sistema produttivo bresciano che uccide.
GIORGIO CREMASCHI