SITUAZIONE CRITICA NELLA PIANURA PADANA E SOPRATTUTTO IN LOMBARDIA
A partire da sabato 23 febbraio 2025, i livelli di polveri sottili in tutta la Pianura Padana hanno toccato valori record, con il PM10 doppiato in molte località della Lombardia e il particolato ultrafine (PM2.5) che ha superato i 100 microgrammi per metro cubo.
Oltre venti volte più del limite indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di 5 microgrammi
Sono da tempo tristemente note le conseguenze sulla salute respiratoria e cardiovascolare del vivere in una condizion climatica di questo tipo.

Ma le autorità regionali e comunali non hanno attivato misure di emergenza, che pure sono di sua competenza e potrebbero essere adottate.
Si va dalla limitazione del traffico motorizzato alla sospensione degli spandimenti di liquami agricoli, che in questo periodo dell’anno sono una delle principali cause di emissioni di ammoniaca e particolato.
Non si tratta certo di provvedimenti bolscevichi. Altre regioni padane, come Piemonte ed Emilia-Romagna, hanno adottato misure di contenimento.
Il punto è che ormai conclamata la mancanza di volontà politica, in Lombardia , di affrontare gli episodi acuti di inquinamento, sia da parte delle amministrazioni di destra sia da parte di quelle di centrosinistra.
La Lombardia, infatti, vanta il discutibile primato nella Penisola di regione con maggiore carico di liquami zootecnici, con metà del carico bovino e due terzi del carico suino della Pianura Padana.
Inevitabile che, stando così le cose, continui a essere l’ area del Paese afflitta da un’emergenza per l’inquinamento atmosferico pressoché permanente .
COSA STA SUCCEDENDO A BRESCIA
Quanto a Brescia, sabato 22 febbraio la media delle Pm10 registrate sul territorio provinciale è stata di 111 microgrammi al metro cubo, oltre due volte la soglia limite (50).
Ma già dalla metà della settimana scorsa i valori delle polveri sottili rilevati dalle centraline di città e provincia erano schizzati a oltre il doppio della soglia limite di 50 microgrammi al metro cubo, secondo il bollettino Info Aria dell’Arpa.

La media delle Pm10 in tutte le centraline della provincia, sabato 22 febbraio, è stata di 111 microgrammi al metro cubo. E si trattava del terzo giorno consecutivo di supero: giovedì era stato di 57 microgrammi, e venerdì di 88,3 microgrammi.
In particolare il bollettino di sabato 22 febbraio registrava i record di superi nelle centraline Arpa del Sereno (124 microgrammi per metro cubo); Pm10 alle stelle anche a quella di Broletto (107), Tartaglia (105), Rezzato (106) e Sarezzo (108).
Lunedì 24 febbraio era stata fissata come data di controllo dei valori per stabilire l’attivazione delle misure antismog da parte della cabina di regia regionale. La verifica si effettua sui dati dei 2 giorni antecedenti.
Tre giornate consecutive (venerdì, sabato e domenica) di superi mostruosi non sono bastate a far scattare lo stop alle auto, nè ad opera della Regione nè da quella del Comune.
Le verifiche della Regione avvengono infatti nelle giornate di lunedì e giovedì.
Servirebbero piogge intense e vento forte per “spazzare” via gli inquinanti, ma la situazione è quella di una “cappa” che copre la città e anche la provincia, malgrado qualche piovasco.
Le autorità preposte a tutti i livelli, invece di intervenire, aspettano dunque la “grande pioggia” per riportare le Pm10 a livelli accettabili.
Potrebbero chiamare degli sciamani per le danze propiziatorie…

REDAZIONE