La mobilitazione a Brescia per la Palestina è stata tra le più intense e continue in Italia. Decine di manifestazioni di solidarietà con la causa del popolo palestinese si sono tenute a partire già dall’ ottobre 2023 il sabato per le vie del centro. Ad esse hanno partecipato complessivamente migliaia di persone.
Iniziative di denuncia e boicottaggio degli affari con Israele, davanti al supermercato Carrefour, allo stabilimento Breda-Leonardo, alla sede della A2A. Poi iniziative davanti alle farmacie per il boicottaggio dei medicinali israeliani TEVA e infine due presidi all’università, uno davanti alla mensa, un altro in centro davanti al rettorato. In più ci sono state piccole mobilitazioni, dibattiti, presidi e la crescente partecipazione alle manifestazioni per il cessate il fuoco del movimento “Donne in marcia contro la guerra”. Poi un’adesione crescente ha riscosso l’impegno dei “Sanitari Per Gaza”, medici e infermieri impegnati per la Palestina in tutto il Paese, con a Brescia uno dei centri dell’iniziativa.
Da molto tempo nel capoluogo non c’era una mobilitazione politica così vasta e continua. E così espressiva della nuova realtà della città e della provincia, con una grande partecipazione, accanto ai militanti della sinistra antimperialista e agli studenti, degli immigrati, in particolare dei palestinesi, e in generale di quelli di seconda generazione.
La Brescia plurietnica di oggi è scesa in piazza per la Palestina.
Gran parte delle iniziative sono state organizzate dal “Coordinamento per la Palestina”, di cui fanno parte i “Giovani Palestinesi”, l’”Associazione Italia Palestina”, esponenti delle Comunità degli immigrati, organizzazioni sindacali di base, movimenti contro la guerra e partiti della sinistra radicale, tra cui noi di Potere al Popolo. E Naturalmente Radio Onda d’Urto e l’associazione “Diritti per Tutti” che sono sempre stati fondamentali in ogni iniziativa.
La Brescia politica ed istituzionale sostanzialmente non ha mai preso parte a questa mobilitazione. CGIL ed ANPI hanno sempre organizzato proprie iniziative, poco più che simboliche, per la pace assieme ad altre associazioni e al PD, e non hanno mai aderito a quelle per la Palestina. Tra i partiti rappresentati in Consiglio Comunale solo gli aderenti all’Alleanza Verdi Sinistra hanno partecipato alle manifestazioni.
A sua volta il Consiglio Comunale, su proposta della Destra e con il consenso di gran parte del Centrosinistra, ha votato un indecente documento che equipara all’antisemitismo il sostegno alla Palestina. Una vergogna per la città alla quale la Giunta Comunale ha cercato di porre rimedio con qualche ipocrisia ufficiale, quali la proiezione delle parole “Cessate il Fuoco” in Piazza Loggia, la bandiera della Pace esposta sul Municipio, il saluto della sindaca a un gruppo di musicisti palestinesi durante la giornata della musica. Ma resta il fatto che le istituzioni e gran parte dei partiti bresciani hanno ignorato il movimento per la Palestina e soprattutto mai hanno condannato il genocidio israeliano a Gaza. Resta il fatto che il mondo delle imprese e anche la A2A continuano gli affari con Israele.
La mobilitazione bresciana per la Palestina ha reso ancora più evidente il distacco tra il sistema economico e politico e una parte sempre crescente della popolazione, anche a Brescia il sostegno a Israele e la distruzione della democrazia si sviluppano e si alimentano assieme.
GIORGIO CREMASCHI