Ufficio Stampa
NOTA STAMPA |
La recente vicenda che ha coinvolto il consigliere comunale Iyas Ashkar ha sollevato molte, differenti reazioni, sia a livello politico, sia nella comunità bresciana. La condivisione di un post che accosta Israele alla Germania nazista è profondamente sbagliata e contraria ai valori di rispetto e convivenza che Brescia promuove. Questo tipo di linguaggio è inopportuno e inappropriato, specialmente da parte di chi ricopre una carica pubblica.Condanno fermamente ogni forma di razzismo, antisemitismo e retorica di odio. Il Comune di Brescia, con l’adozione delle linee guida dell’Ihra, votata in Consiglio comunale all’unanimità, si è impegnato a combattere tali comportamenti, che non possiamo e non vogliamo tollerare.Ho chiesto una riflessione profonda al consigliere Ashkar, che con la lettera aperta di ieri ha chiarito la propria posizione, ammettendo di aver sbagliato nella forma e nei modi e domandando scusa per aver turbato la sensibilità di chi si è sentito legittimamente offeso da quel post.Conosco bene l’integrità del consigliere, che, pur con un pesante coinvolgimento personale, si è sempre battuto per gli ideali in cui crede in modo pacifico e costruttivo.Ritengo, però, che quanto accaduto debba spingere tutti coloro che fanno politica in questa città a considerare con la massima attenzione l’impatto che le parole e le azioni hanno sul nostro tessuto sociale. Temi di carattere internazionale come la questione israelopalestinese non possono diventare terreno di scontro politico, di divisione e odio in una città in cui il dialogo e il rispetto sono sempre stati la base della convivenza civile. Ho già manifestato la mia linea in modo chiaro, esponendo la bandiera della pace sulla facciata della Loggia, a ottobre dello scorso anno. Questioni complesse e dolorose come questa devono essere affrontate, e tutti ci auguriamo risolte, nelle sedi internazionali opportune, certo non nel consiglio comunale della nostra città, mettendo in scena un dibattito sterile, che si limita a contrapporre due fazioni. Ritengo fondamentale, invece, che tutti noi, come amministratori e cittadini, rinnoviamo il nostro impegno a favore della pace, della comprensione reciproca e della difesa dei diritti umani, promuovendo un confronto costruttivo, volto a consolidare i legami tra tutte le componenti della nostra comunità. Il mese dedicato al Festival della Pace è da sempre pensato per essere strumento di approfondimento su questi temi.
Laura Castelletti, sindaca di Brescia
Avevamo appena scritto della vergognosa caccia alle streghe scatenata a Brescia da destre varie e fascisti, sotto l’ombrello della “Associazione Italia-Israele” ( in realtà amici di Netanyahu); avevamo appena denunciato il linciaggio politico cui è stato sottoposto il consigliere comunale Lyas Ashkar, palestinese colpevole di denunciare il genocidio contro il suo popolo. Avevamo appena scritto che attendevamo il pronunciamento della Sindaca contro questa vergogna scatenata contro un eletto della sua lista, ed ecco che una nota stampa di Laura Castelletti aggiunge vergogna a vergogna.
La Sindaca si scusa con chi sostiene gli assassini israeliani e bacchetta il suo consigliere, reo di soffrire troppo per il genocidio e di paragonarlo a quello dei nazisti.
La Sindaca ignora che anche nella comunità che lei rappresenta, il genocidio israeliano ha colpito: la zia di una giovane studentessa palestinese assassinata mentre raccoglieva le olive e un giovane studente sepolto sotto le bombe.
Castelletti ignora che i Palestinesi quando denunciano le stragi non fanno politica, ma parlano della loro vita.
Invece la sindaca fa la politica peggiore e più vile, quella che ha fatto sì che il Consiglio comunale di Brescia votasse l’equiparazione tra antisemitismo e antisionismo, un orrore reazionario rifiutato anche da tanti Ebrei.
La sindaca rivendica come merito suo questa votazione proposta dai neofascisti bresciani, mentre non dice una parola sulla strage in corso, riempiendo la sua paginetta della parola pace, in questo contesto totalmente falsa e ipocrita.
Si conferma purtroppo che Israele può fare quello che fa perché il sistema di potere occidentale, di cui la giunta di Brescia è un pezzettino, lo sostiene.
Ci vediamo in piazza venerdì 25 ottobre 2024 sotto la Loggia, per la Palestina, contro il genocidio e tutti i suoi complici.
GIORGIO CREMASCHI