Nella giornata di mercoledì 19 giugno 2024 è decollato da Montichiari un aereo da trasporto eccezionale carico di missili, proiettili e altro materiale bellico, con pericoli per i lavoratori e le popolazioni limitrofe, in un aeroporto che dovrebbe essere solo civile.
Più volte negli ultimi mesi i sindacati di base, in particolare l’USB, hanno segnalato la situazione di rischio elevato per la sicurezza derivante dall’attività di movimentazione di merci pericolose nell’aeroporto di Montichiari – Brescia.
L’attività di carico-scarico di armi, razzi ed esplosivi in dotazione ai militari, che si è verificata ripetutamente, viene effettuata nel modo seguente: i lavoratori, con l’utilizzo di carrelli elevatori (muletti), scaricano i pallet-contenitori di armi dai camion, li collocano nei piazzali dell’aeroporto, infine li caricano sugli aeromobili in un aeroporto civile. Così, come se niente fosse…
Ma i lavoratori non vogliono essere partecipi e complici delle guerre che ci sono in giro per il mondo e per questo non intendono prestarsi alla pantomima dei voli militari che trasportano armi (missili, bombe, armamenti pesanti e leggeri) fatti passare per normali voli commerciali.
Da decenni si parla della crisi dello scalo di Montichiari, tuttavia la soluzione sicuramente non sta nel trasformarlo in un centro di smistamento per i trasporti aerei di materiali bellici.
L’ informazione sugli oscuri traffici che avvengono al “D’ Annunzio” è dunque di fondamentale importanza. Mentre infatti nel nostro Paese i salari continuano ad essere tra i più bassi d’Europa, la sanità è al collasso, i servizi pubblici subiscono tagli inaccettabili, all’aeroporto di Montichiari prosperano i commerci di armamenti, tanto è vero che l’attività di carico-scarico di questi “prodotti” è prevista anche per il futuro.
Il “D’Annunzio” deve restare uno scalo civile e non può correre il rischio di diventare un “target” del prossimo devastante conflitto nel quale il Governo Meloni, lentamente e silenziosamente ma inesorabilmente, ci sta trascinando.
Fermare la guerra ovunque essa sia, abbassare le armi, aumentare i salari sono oggi più che mai gli obiettivi del movimento dei lavoratori.
Ecco perché sabato 29 luglio 2024 si terrà un presidio davanti all’aeroporto di Montichiari, organizzato dall’ USB per ribadire che gli addetti si oppongono al transito di armi di qualsiasi tipo e che sono contro tutte le guerre. Soprattutto non vogliono essere neppure sfiorati dal dubbio di essere loro malgrado partecipi del genocidio che è in corso a Gaza e della mattanza in atto in Ucraina. Con questo presidio diranno con forza “NON NEL MIO NOME” ed esprimeranno inoltre la propria vicinanza alle “Donne in cammino per la pace”, che dalle 9 sfileranno da piazza Treccani di Montichiari fino allo scalo, con una marcia silenziosa che terminerà in un flash mob davanti all’aeroporto, per chiedere scusa a tutte le vittime provocate dalle guerre combattute anche con le armi che transitano dall’aeroporto di Montichiari.
DARIO FILIPPINI