IL FESTIVAL DEL FUTURO
Il “Festival del Futuro” che si terrà a Verona dal 27 al 30 novembre prossimi nasce dalla partnership tra “MIT Sloan Management Review Italia”, l’edizione italiana della rivista della business school del “Massachusetts Institute of Technology” (MIT), il “Gruppo Editoriale Athesis”, la media company di riferimento di una delle più ricche aree del Nord Italia, e “Eccellenze d’ Impresa”, la piattaforma delle più avanzate realizzazioni dell’imprenditoria italiana. In collaborazione con la Commissione Europea. Già queste poche indicazioni bastano a far capire di che ambienti stiamo parlando.
PROLOGO NEL MUSEO DEI TAPPETI
Ma lunedì 7 ottobre a Brescia c’è stato un prologo, presso il MITA (Museo Internazionale del Tappeto). Prima di accedere alla grande rappresentazione veronese, vari esponenti dell’oligarchia locale hanno voluto confrontarsi sui grandi temi che lì si affronteranno. Hanno parlato di “società umanocentrica 5.0”, dove “lo sviluppo della tecnologia troverà misura definitiva nel benessere delle persone”. Più che altro se la sono cantata e se la sono suonata. Così- tanto per citare due esempi- lo strategy and growth manager dell’ A2A ha presentato il colosso che incombe minaccioso su Brescia come un “modello virtuoso”. Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia, ha proiettato il suo sguardo fiducioso verso il futuro. Avrà forse pensato alle armi da esportare in un mondo dove fioriscono sempre più le guerre? E’ venuto fuori alla fine che Brescia starebbe dentro questo “percorso 5.0 delle “città intelligenti”, quello delle “metropoli in tasca”. Però a pigliarla in tasca sono per il momento, su vari piani, i cittadini.
LAURA CASTELLETTI NELLA CITTA’ DELLE MERAVIGLIE
La sindaca Laura Castelletti non poteva mancare all’ appuntamento, che le ha offerto l’occasione di fare una specie di comizio dinanzi ad un pubblico selezionato . Come se la campagna elettorale non fosse mai finita, ha parlato delle sua visione di un futuro in cui il progresso tecnologico camminerà “mano nella mano con l’inclusione sociale, la sostenibilità ambientale, il rispetto delle persone”.
Anzi, la Leonessa starebbe già offrendo un “modello fondato sull’ efficienza e sulla funzionalità dei servizi”. A partire da quelli del trasporto pubblico su cui “veglia” Brescia Mobilità… Anche per quanto riguarda il tema degli extracomunitari, saremmo di fronte ad “un modello di integrazione”. Insomma, “Brescia Leonessa d’ Italia ma anche Leonessa d’ Europa guardando alla sua grande capacità innovativa”.
Castelletti ha magnificato le “progettualità” che sostanziano le politiche di Palazzo Loggia: metro, tram, bus, ciclabili, pedonalizzazioni, rigenerazione urbana. Esse stanno trasformando Brescia in una “città dei 15 minuti”. Tutte le persone avranno scuole, strutture sanitarie, centri culturali, aree verdi, centri sportivi “raggiungibili al massimo in 15 minuti con mezzi pubblici, a piedi o in bici”. Ha aggiunto che, dopo un anno e mezzo al suo ingresso a Palazzo Loggia, sta lavorando ad un “Piano aria e clima”, probabilmente memore della solenne promessa della riforestazione urbana da 200.000 alberi entro il 2030. Per adesso non se ne è vista neppure l’ombra. Finora semmai i cittadini hanno potuto constatare l’abbattimento di alcune piante malate.
NECESSITA’ DI UN’OPPOSIZIONE DI SINISTRA ALTERNATIVA A BRESCIA
E’ in occasione come quelle del meeting al “Museo Internazionale del Tappeto” che si avverte fortemente l’esigenza di un’opposizione di Sinistra alternativa , per portare avanti con costanza prima di tutto un’opera di controinformazione.
Resta infatti un mistero cosa ci sia da vantarsi in una città che risulta tra le 10 più inquinate d’ Italia e che è stata collocata sempre per lo stesso motivo dall’ AEA (Agenzia Europea dell’ Ambiente) al 358esimo posto su 375 prese in esame, in cui la situazione del trasporto pubblico si fa di anno in anno più grave, in cui l’edilizia popolare è allo sfascio, in cui si avvertono i primi scricchiolii anche a livello di tenuta sociale.
Di tutto questo non si occupa ovviamente il blocco reazionario, unica opposizione in Consiglio Comunale, ossessionato solo dall’ “insicurezza percepita”, che chiede di superare attraverso la militarizzazione del centro storico e delle periferie.
Di tutto questo invece “Brescia del Popolo”- nel suo piccolo- si è già occupata più volte e continuerà ad occuparsi. Non limitandosi alla critica, ma illustrando proposte radicalmente diverse dall’ aria fritta dei paroloni che piacciono tanto agli esponenti dell’oligarchia locale. Esse esistono, sono state da tempo elaborate. E qui continueremo a presentarle partendo dai problemi che fanno andare Brescia in sofferenza e che sono vissuti quotidianamente dai cittadini. E’ inutile nasconderli dipingendo un paese delle meraviglie che non c’è.
REDAZIONE